martedì 26 maggio 2009

Silvia Levenson

Un'alzatina da centrotavola con tre gradevolissime bombe a mano. Delicatissime shopper in vetro per la spesa di ogni giorno, che custodiscono mannaie da macelleria. Abiti fatti di lamette da barba saldamente unite tra loro, scarpe con tacco trasparente e filo spinato, cuori aperti a colpi di forbice e cristallizzati nel vetro solido, lame pendenti nel salotto di casa, corpetti che invitano al tatto e feriscono con i chiodi sporgenti. Sono i lavori dell'artista Silvia Levenson, spietate letture del quotidiano cariche di humor e di elegante violenza. Insofferenze e durissime spigolosità portate a galla nei vestitini di filo spinato della Bambina spinosa, con una margherita bianca sul cuore, i chiodi sottili e dolorosi che circondano il completino della Bambina cattiva, gli abitini di sottile e fragilissimo vetro del Piccolo tesoro. Poi la serie Ti vedo un po' nervosa, la mia preferita nella sua ironia glaciale, o ancora il pavimento Be happy: piastrellato di Prozac, Lexotan, Tavor, Valium.... Opere che sono una intelligente negazione dell'ipocrisia, del formalismo prefabbricato, della stabile sicurezza del quotidiano privo di scosse. 




8 commenti:

  1. Sì, certo, ma la mostra più bella che farà inaugura il 25 giugno alla galleria Il traghetto di Roma. Titolo? IO TI PERDONO...
    grande Silvia, una vera Artista!
    Liz

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  2. Hai scritto così bene che sembrava , all'inizio, la trama di un horror!

    ciao

    diazepam

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  3. Perché le opere di Silvia sono racconti, mentre le descrivi ripercorri una storia. E' bravissima

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  4. molto interessante, sia l'opera quanto il post. non conoscevo quest'artista

    marty

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  5. bene provvederò di andarci al "traghetto" di Roma...grazie

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  6. Ciao Paola, sono la sfacciata che ti ha avvicinato alla presentazione bolognese di Io ti perdono. Mi avevi chiesto di lasciarti un commento ed eccomi qui.
    Nemmeno io conoscevo la Levenson, prima di frequentare questo blog e quello di Elisabetta Bucciarelli.
    Mi sono documentata e devo dire che è devvero notevole. Peccato abitare lontano da Roma ma chissà. Mi intriga molto, visto il titolo!
    Sono contenta di averti conosciuta.
    Annalisa.

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  7. Anche a me ha fatto piacere, davvero tanto... E mi fa altrettanto piacere trovarti qui. Silvia è bravissima, cercherò di mettere sul blog quello che non si riesce a vedere dal vivo. A presto.
    P.

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