La prima, inaugurazione e simbolo di questo progetto, è di Antonella Ottolina ed è fotografata qui sopra. Il festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto ospiterà quest'anno le poesie dorsali gialle e noir del pubblico, degli scrittori, dei giornalisti, di tutti. Così la malattia contagiosa della poesia fatta mettendo in fila i dorsi dei libri, si è trasformata in una collaborazione con il progetto ufficiale di Antonella Ottolina e Silvano Belloni, che ha aperto una gara. Ne possono nascere versi o brevi storie, spunti per una trama, semplici flash su un'immagine raccontata. Si possono usare dai romanzi, ai saggi, ai libri per bambini, volumi d'arte e fotografici... L'importante è che abbiano un titolo impresso sul dorso, che possa essere messo in fila con gli altri a formare un concetto. L'importante è che il risultato sia giallo, noir, poliziesco, di mistero o horror. A quel punto si fotografa la pila di libri e si manda alla mail redazione@lapassioneperildelitto.it. Tutte le composizioni saranno esposte durante il festival e pubblicate sul sito della Passione, ma gli autori delle tre più belle, scelte da Antonella Ottolina e Silvano Belloni, riceveranno premi in libri.
Io, ovviamente, ci sarò. Magari con più di una. Perché con la poesia dorsale funziona così: inizi con un titolo e da quel momento in avanti non pensi ad altro. Ti guardi in giro solo per scrutare gli scaffali delle librerie, gli spunti che offre la tua biblioteca, le combinazioni possibili. Anche quelle maniacali: i libri dello stesso autore, della stessa casa editrice, dello stesso colore di dorso. Quelli usciti lo stesso anno. Gli italiani o gli stranieri. Solo i saggi o solo i romanzi, l'erotico che porta a un risultato da cattivi, la storia d'amore che fa da spina dorsale a un verso di omicidi. Potremmo andare avanti a lungo...
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