Sullo sfondo, opere di Umberto Torricelli
Il cadavere di un avvocato sul quale si abbatte la consegna del silenzio, un'indagine parallela alle versioni ufficiali, l'esilio al commissariato milanese e periferico di Città Studi di Sandro Micuzzi, ormai per la seconda volta protagonista dei romanzi di Massimo Cassani: Pioggia battente freschissimo di arrivo in libreria (Sironi, 319 pagg, 17 euro), ambientato in una Milano dove la pioggia non cessa mai. Dove il giro di denaro ad alto livello si mescola con la politica, e dove le escort fanno da contorno abituale. Ma, a questo proposito, Cassani tiene a fare una precisazione: "Questo romanzo è stato scritto nel 2007, e non ha certo lo spirito dell'instant book. L'unica cosa che ho aggiunto da allora è il termine escort, che prima non conoscevo: evidentemente non sono un uomo di mondo, proprio come Micuzzi... Nel tentativo di raccontare il tema del rispetto delle regole, la triade sesso-soldi-potere è emersa in questa forma".
Dunque Sandro Micuzzi si avvia a diventare un personaggio seriale: ma chi è e da dove arriva?
Dal punto di vista letterario, Micuzzi nasce come una sorta di figlio non voluto fino in fondo, una specie di incidente di percorso: in un primo progetto - che non ha mai visto la luce - era un personaggio minore, marginale rispetto alla storia principale. Serviva un commissario che svolgesse un'indagine e a questa figura ho dato un nome e un cognome: Sandro, perché era breve da scrivere, e Micuzzi non lo so neppure io il perché. Forse perché quello era davvero il suo nome, io mi sono solo limitato a prenderne atto. Dal punto di vista umano, Sandro Micuzzi nasce da una famiglia normale, il padre ferroviere, vecchio socialista, la madre casalinga, cattolica, ma senza esagerare. Abitavano a Porta Ticinese, a Porta Cicca, come direbbero i Milanesi vecchio stampo. Il giovane Sandro Micuzzi ha frequentato il liceo classico, ma poi, per spirito di imitazione di un compagno di scuola più grande, è entrato in polizia e lì è rimasto. Alcune di queste cose emergono fin dal primo episodio della serie - "Sottotraccia" - altre invece al lettore non vengono raccontate, ma l'importante è che siano ben presenti nella mia testa, così che quando scrivo possa dare più credibilità possibile al personaggio. Per esempio, io so qual è stato il primo amore di Micuzzi, dove è andato in vacanza la prima volta senza famiglia e con chi, quali materie scolastiche preferiva e quali invece aborriva, perché si è fatto crescere i baffi, se ha mai praticato sport e quali. Il lettore tutte queste cose le ignora, ma imparando a conoscere la personalità di Micuzzi secondo può riuscire a immaginarsele anche lui, come me.
La presenza costante della pioggia, il freddo e la situazione ricattatoria in cui si trova il tuo commissario creano un clima claustrofobico, da città senza vie d’uscita. E’ voluto o subito?
E' vero, su Pioggia battente grava un clima cupo, addirittura claustrofobico, come dici tu. Del resto dopo le vicende raccontate in Sottotraccia, dopo le disavventure che Micuzzi vive nel primo epsiodio, era inevitabile che il personaggio sentisse di trovarsi in una situazione addirittura involutiva. E poi, dai, sul clima dei romanzi influisce anche l'umore dell'autore: per scrivere Sottotraccia e poi, subito a ruota, Pioggia battente ho trascorso quasi tutti i fine settimana chiuso in casa. Micuzzi alla fine forse non ne poteva più. E neppure io.
Che genere di donne ti piace mettere nei tuoi romanzi?
Donne con caratteri particolari, sfaccettate, a loro modo complesse. E non necessariamente belle e impossibili, perfette e levigate come modelle da passarella. L'unica che sembra una statua è la Mariolina di Pioggia battente, che sembra la sosia di Marylin Monroe. Le figure femminili, dal punto di vista narrativo, si prestano molto a letture sovrapposte. Sofia - l'affascinante vicina di casa di Micuzzi - nasconde un terribile segreto nel suo passato; Margherita- la ex moglie del commissario - tanto è odiosa in Sottotraccia quanto si rivela fragile in Pioggia battente. E poi naturalmente Corinna Bottacchi che abbaglia Micuzzi con il suo sorriso aperto e poi cala un asso da lasciarlo senza fiato. Raccontare le donne mi diverte. Quando devo far muovere e parlare l'agente Rosaria Della Vedova il più delle volte mi metto a ridere da solo. Io e lei andiamo molto d'accordo, anche se non ho mai capito che cosa pensi realmente di me. Io la stimo.
Grazie per avermi fatto scoprire questo autore e complimenti per l'intervista.
RispondiEliminaSei eletta ufficialmente "la mia maestra".
Un forte abbraccio
Barbara