sabato 7 novembre 2009

Zuppe

Calde, facili, capaci di dare grandi soddisfazioni, veloci, divertenti. Belle. Ho voglia di mangiare zuppe in questo periodo, per contrastare il primo infame freddo che arriva da fuori, o quello che ogni tanto affiora da dentro. Ne desidero la consistenza, il colore, il misto di sapori. Anche per questo esistono delle bibbie, ecco le mie tre.


Le zuppe, 600 piatti delle cucine regionali italiane (Slow Food, 576 pagg., 18 euro): dai brodi ai fumetti di pesce, minestroni, passati e vellutate, con il pane e con il pesce. Le ricette dei cuochi delle osterie d'Italia, spiegate in modo semplice. Un testo base.
Ricette mondiali di zuppe e minestre (Mondadori, 250 pagg., fuori catalogo). Non è più in commercio, purtroppo. Un vero peccato, perché - oltre all'interessante premessa storica - contiene ricette di tutto il mondo, senza eccessi e senza ingredienti impossibili ma, al contrario, tutte realizzabili e divertenti.
Zuppe à porter (Anne-Catherine Bley, Guido Tommasi editore, 82 pagg., 24 euro). Dalla mia casa editrice culinaria preferita, un libro che soddisfa lo sguardo prima del palato, e che ci fa immaginare il cibo servito con stile anche se con poco impegno, come nelle belle fotografie di Akiko Ida. L'autrice ha aperto a Parigi il primo Bar à soupes, zuppe da consumare al volo o da asporto. In questo libro c 'è tutta la sua esperienza.

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