E' da considerare un classico della narrativa ebraica, scomparso da alcuni anni dalle librerie italiane dopo una prima edizione di Mondadori di oltre dieci anni fa. Ripristinando antichi amori di Yehoshua Kenaz (pagg. 253, 17 euro), torna in una nuova veste editoriale, pubblicato da Giuntina, la casa editrice di Firenze specializzata in opere ebraiche. La scrittura di Kenaz è complessa, segnata dall'esigenza di prendersi il tempo della riflessione, di calarsi nelle atmosfere e nell'emotività, spesso non facile, dei protagonisti. Gli amori e i rancori, gli spaccati di vita che si intrecciano, e che riscrivono realtà silenziose. Quella di una coppia che intreccia un legame clandestino, per esempio. O del vecchio, costretto su una sedia a rotelle, che sembra isolato dal mondo in un appartamento nascosto, ma invece vede e capisce tutto ciò che gli serve. L'amministratore condominiale la cui unica ragione di vita è ormai diventata la guerra ai nuovi inquilini. La giovane cameriera filippina silenziosa e servizievole. Un agente immobiliare innamorato della misteriosa vicina. Succede tutto in un caseggiato di Tel Aviv, dove si incrociano le storie, i piani narrativi, i punti di vista, il vivere caleidoscopico fatto di voci e di suoni, di emozioni vissute e negate, di grandezza e bassezza degli individui. Con un finale all'altezza di ciò che si è vissuto nelle pagine precedenti.
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