Tra un anno, il 28 luglio 2011, sarà il centenario della sua nascita. E’ scomparso nel 1969, e ancora la sua attualità spiazzante non smette di sorprendere. La varietà di storie e di umanità che ha saputo trasformare in narrazione, con il suo stile essenziale e tagliente, rimane un traguardo inarrivabile. Si è cimentato con il noir, il rosa, la fantascienza, ma nessuno stile ha saputo alleggerire il senso della crudezza del vivere e una malinconia di fondo che ha portato sempre con sé, in ogni sua frase. Vladimir Giorgio Šerbanenko era figlio di un’italiana e di un ufficiale della Russia imperiale di Kiev, morto durante la rivoluzione russa. Una vita difficile e movimentata, a lungo condizionata da problemi economici, ma per lui, diventato Giorgio Scerbanenco, è stata una grande opportunità di osservazione della ricchezza umana, sfociata nella capacità di raccontare le sue storie come se le avesse vissute in prima persona. Viste e sentite ancora prima che immaginate. Fatte proprie con un senso di empatia altissimo e immediato. Un grande patrimonio che negli anni è diventato protagonista di una produzione sterminata, iniziata nel 1940, suddivisa tra i gialli che hanno tracciato le basi della narrativa di genere italiana – con Arthur Jelling e Duca Lamberti - e il rosa, riscattato dall’essere considerato una categoria marginale e per sole lettrici. Ormai scrittore affermato ma anche a lungo giornalista, ha passato gli ultimi anni a Lignano Sabbiadoro, prima di morire il 27 ottobre 1969. Ci sono tornata nei giorni scorsi, a vedere il “suo” bar Gabbiano sulla spiaggia, la palazzina dove il suo appartamento è ancora come allora, la strada che gli hanno dedicato solo un paio di anni fa, la spiaggia profonda e le prime edizioni dei suoi libri di maggiore successo. Tra questi, Non rimanere soli è tra i miei preferiti di sempre.
grande post paola! bellissimo.
RispondiEliminaCondivido.
RispondiEliminaComplimenti, davvero.
Un abbraccio.
Annalisa
Grazie grazie :-)
RispondiEliminaChe bel post!
RispondiEliminaAvevo alcuni libri in quella edizione dei Gialli Mondadori che si intravede in una foto (quella con gli occhi, copertina dura). Non li trovo e li sto ricomprando.
Ciao!
RispondiEliminaMi chiamo Giuseppe e abito vicino a Milano, ho visto ora questo post su Scerbanenco, mi chiedevo dove hai fatto le foto dei libri che hai messo nel messaggio, sono un appassionato di Scerbanenco e ho una settantina di libri suoi, anche vecchie edizioni e qualcosa di raro, ho visto per la prima volta in una tua foto un libro che cerco da molto tempo, Non rimanere soli del 1945, non l'avevo mai visto prima.
A presto, Giuseppe.