"Sottrarsi
alle cose che si posseggono come a quelle che non si posseggono,
sottrarsi alla paura di perdere come alla paura di non aver più nulla da
perdere: potremmo chiamarla felicità per sottrazione.
In una società che vive di apparenza e spettacolarità, la discrezione è una necessaria forma di resistenza. Spegnere i riflettori, abbassare il volume, godere dell’anonimato sono gesti politici prima che morali. La discrezione è un’arte, un atto volontario, una consapevole scelta di vita in un mondo che ci vorrebbe sempre connessi, protagonisti, presenti, e in cui si impone l’urgenza di una tregua, di staccare e sparire. Come quando, in un paese straniero, assaporiamo la massima libertà di non essere riconosciuti".
Pierre Zaoui, L’arte di scomparire. Vivere con discrezione, Il Saggiatore
Fotografato a Villa Erba, Cernobbio (Como).
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