venerdì 19 marzo 2010

Fabio Gabrielli e Alfredo Vanotti, Le ossessioni del corpo


Nel manuale della perfetta felicità tutto è magro. Una condizione difficile da raggiungere, diametralmente opposta all'inclinazione naturale del nostro organismo, ma questa consapevolezza non è sufficiente a sottrarci a meccanismi che ci portano a essere sempre meno persona e sempre più personaggio, vale a dire il risultato di aspettative imposte da altri. Tutti i messaggi che ogni individuo occidentale assorbe fin da bambino, con diversi gradi di consapevolezza, sono finalizzati alla creazione e al mantenimento della diet industry, e quindi sollecitazioni alla perdita di peso, al mantenimento della forma fisica, all'adesione a un'estetica che comporta sforzo e fatica. Alfredo Vanotti, dietologo e Fabio Gabrielli, filosofo, in una conversazione moderata dalla giornalista Fausta Clerici e raccolta nel libro Le ossessioni del corpo (Dialogolibri, 117 pagg., 15 euro), hanno voluto cercare nella nostra storia l'origine delle distorsioni che oggi condizionano scelte e percezioni. Sono partiti da lontano, per capire in quale momento il connubio tra forza e salute abbia perso importanza, lasciando il posto al dilagare di diete dimagranti, ringiovanenti, purificanti.

Come ci si difende da questi attacchi costanti che trasformano la possibilità di scelta in lavori forzati della forma fisica?
La consapevolezza è fondamentale. Poi viene l'autocontrollo, la conoscenza del valore dell'introito calorico e del movimento. Tutto questo si trasforma in sapere personale, che ci consente di fare scelte diverse. Invece ogni cosa che ci viene proposta è controllata: il movimento che viene offerto è strutturato, come quello che avviene nelle palestre, ed è cosa diversa dalla non sedentarietà. Tutto è in scacco dell'economia, a partire dai modelli proposti alle bambine, attraverso le bambole, che hanno un'immagine perfetta e non emulabile: questo scatena meccanismi a catena, che si traducono in spese, investimenti, acquisti eterni. Questo libro è nato dal desiderio di capire da dove arriva veramente la paura di vedersi diversi, anche attraverso l'utilizzo degli strumenti terapeutici del filosofo, che sono differenti da quelli del medico.

Chi è più colpito da queste dinamiche di schizofrenia alimentare?
Nei bambini il problema è ormai straripante: gli obesi, o quelli semplicemente in sovrappeso, in quindici anni sono passati dal 9 al 30 per cento, vittime della mancanza di regole chiare. Ormai tutto avviene subito, e si è perso il senso del premio come conseguenza di un'azione positiva, anche nell'utilizzo del cibo. Con il passare dell'età da bambini a adolescenti, le implicazioni si complicano, perché la mancanza di confronto tra generazioni e di limiti tra i ruoli, è una delle cause di scompensi gravi come l'anoressia. Ci sono poi le persone magre che vogliono dimagrire senza averne un reale bisogno: sono il 50 per cento dei pazienti dei dietologi, vittime di obiettivi che non gli appartengono, e diventano quelle maggiormente esposte al rischio di usare preparati erboristici di ogni genere, macchinari che riducono l'acqua corporea facendo credere che sia grasso, diete trovate sulle riviste. 

Tra le tante distorsioni alimentari, qual è quella più recente e ancora sconosciuta?
L'ortoressia, vale a dire l'ossessione per il cibo che fa bene. Ci sono persone che si sottopongono a diete restrittive senza un reale motivo, e che rinunciano a sostanze essenziali: per esempio le diete vegetariane molto strette. Più volte è stata chiesta una legge che regolamenti gli eccessi alimentari, ma è improponibile, sarebbe impossibile sia da concepire che da gestire. Esiste già una piramide alimentare basata sulla dieta mediterranea che ha una validità scientificamente accertata, ma ormai anche questa è stata stravolta in ogni modo: ognuno sposta gli alimenti in alto o in basso a seconda di quello che gli fa comodo. Alla fine l'alimentazione corretta è molto semplice da praticare: la gente quando mangia, deve avere in testa sette o otto criteri fondamentali. Basta questo per stare bene ed evitare rischi per la salute.

1 commento:

  1. Apprezzo i vostri sforzi impegnati in un posto così interessante e informativo. Mantenere il buon lavoro!

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