lunedì 5 aprile 2010

La signorina Else di Arthur Schnitzler illustrato da Manuele Fior

Laglio, Lago di Como

Vienna, 1924, borghesia mitteleuropea, monologo interiore, contaminazioni di psicoanalisi, Freud sullo sfondo. Così Arthur Schnitzler, con il romanzo breve La signorina Else lascia parlare la protagonista, ne evidenzia contraddizioni, dubbi, sfaccettature. Tutto questo è reso con enorme gradevolezza dalle tavole illustrate di Manuele Fior, che per le edizioni Coconino Press (pagg. 96, 17.50 euro) ha tradotto in racconto per immagini  l'opera dell'autore viennese. Uno stile che evoca il liberty, ma anche l'evanescenza dei pensieri interiori, l'oscurità incombente, i colori diluiti come le paure. Else ha diciannove anni, è cresciuta frequentando i salotti buoni, con l'educazione formale e oziosa, la frequentazione della musica quanto basta, e una cultura fatta di romanzi francesi, storia dell'arte e turismo, sufficiente a reggere le conversazioni e la forma. Il padre avvocato dilapida il patrimonio di famiglia al tavolo da gioco, e la madre, in una lunga lettera, le chiede aiuto: servono cinquantamila fiorini in poche ore, per non cadere nel baratro della reputazione distrutta, del lastrico, e forse di un gesto insano del padre. Un ricco amico di famiglia potrebbe andare loro incontro: ha sempre avuto un debole per Else, e potrebbe consegnare il denaro senza fatica, a patto che la ragazza gli si mostri completamente nuda. Inizia qui il suo calvario, il suo monologo interiore, il racconto delle paure, delle disillusioni, di tutto ciò che si agita nella mente di questa ragazzina.

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