venerdì 27 agosto 2010

Fred Vargas e Baudoin, I quattro fiumi


Senigallia, La rotonda

Una rapina all'uomo sbagliato. Rabbioso, vendicativo, che insegue e uccide. Fred Vargas racconta, Baudoin disegna e il commissario Adamsberg indaga. Il risultato è I quattro fiumi (Einaudi, 223 pagg., 17 euro) graphic novel che per la prima volta dà corpo a un racconto della scrittrice francese. Si legge in un soffio, appassiona come un piccolo romanzo e in più dà volto ai personaggi, dipinge i luoghi che li circondano. Come in un film i cui ritmi sono governati dal lettore. Adamsberg indaga nella paura, nell'impossibilità di credere a un'evidenza. Segue i suoi percorsi cerebrali portati avanti in solitaria, guadagna fiducia. Insegue un ragazzo che attraversa Parigi in pattini a rotelle e mette in relazione quest'ultimo omicidio - frettoloso e quindi un po' anomalo - con la serie che lo ha preceduto. Nel fascicolo nascosto su uno scaffale c'è solo un titolo: "Delitti dell'Ariete". Non esiste un sospettato, un movente, un denominatore comune tra le vittime. Solo uno sfregio uguale per tutti. Parte da qui Adamsberg, e arriva a chiudere il suo cerchio di pensieri.

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