lunedì 25 gennaio 2010

Protagonisti seriali 3: Asa Larsson, Manotti, Vichi

Il momento in cui sono nati i protagonisti seriali dei romanzi di Asa Larsson, Dominique Manotti e Marco Vichi. Le circostanze che li hanno portati a non rimanere legati a una sola storia, creandosi un loro pubblico.

Como, cippo celebrativo del centenario della nascita
dell'architetto razionalista Giuseppe Terragni, 2004.

Asa Larsson, l'avvocato Rebecka Martinsson e la poliziotta Anna Maria Mella: l'ultimo romanzo è Tempesta solare (Marsilio)
Sono arrivata alla scrittura per una reazione di insofferenza nei confronti del mio lavoro di avvocato, che mi costringeva a vivere in un ambiente materialista, circondata da persone la cui esistenza dipende dai soldi, dalla vita mondana e dai vestiti costosi. Dovevo trovare un modo per cambiare la mia vita, guardarmi intorno, staccare in qualsiasi modo: mi sono iscritta a un corso di scrittura ed è stato l'inizio di tutto. I personaggi che ho voluto creare per raccontare le le mie storie sono due donne dalle vite complementari, ognuna delle quali rappresenta un punto di vista sull'indagine ma anche un modello di esistenza. Messe insieme rappresentano il modo femminile di affrontare i problemi e l'esistenza. Rebecka è un giovane avvocato che affronta la sua crisi esistenziale a partire dal suo legame con i luoghi a cui appartiene. E' una presenza penetrante e quasi in punta di piedi, un personaggio forte ma non invadente. E' una donna aperta, e forse anche felice. Anna Maria Mella è un ispettore di polizia dalla vita molto stabile, con un marito e due figli. E' un po' anomala rispetto alle poliziotte svedesi, che hanno sempre qualche problema nel rapportarsi con gli uomini. In entrambi i personaggi c'è un po' di me stessa, ma anche il desiderio delle donne di essere amate, riconosciute e viste, non solo di raggiungere i risultati che stiamo rincorrendo.

Dominique Manotti e il Commissario Daquin, protagonista della trilogia Il sentiero della speranza, Curva Nord e Il bicchiere della staffa (Marsilio).
Ricordo bene la nascita di Daquin. Volevo fare un romanzo sul Sentier. Il primo personaggio è stato quindi un quartiere molto particolare di Parigi, quello delle confezioni e dell'abbigliamento. Un quartiere al di fuori delle norme, delle regole di un settore molto attivo, e popolato (all'epoca, nel 1980), quasi esclusivamente da uomini. Uno spazio allo stesso tempo violento e caldo. Il personaggio del Commissario è nato come una incarnazione, una propaggine del distretto. Di qui la sua violenza, la sua indipendenza, il suo modo di vivere le relazioni "tra gli uomini" sotto forma di omosessualità. Non pensavo di farne un personaggio ricorrente. A dire la verità a quel tempo, tra il 1993 e il 1995, non ero nemmeno sicura di raggiungere la fine del mio primo romanzo. E' stato l'editore, che amava Daquin e i suoi poliziotti, che mi ha chiesto di riprenderlo in altri due romanzi. Ma non ho voluto continuare. Cerco sempre personaggi che sono incarnazioni di una situazione specifica, radicata in un contesto, e che quindi sono il contrario di personaggi ricorrenti.

Marco Vichi e il Commissario Bordelli: l'ultimo romanzo è Morte a Firenze (Guanda)
Mi ricordo molto bene il primo momento in cui ho pensato a Bordelli. Era un pomeriggio di marzo del 2005. Dopo più di dieci anni che scrivevo in molte “direzioni” diverse, senza alcun risultato editoriale, per la prima volta pensai di misurarmi con il poliziesco, senza un vero motivo. Volevo capire come me la sarei cavata e pensai di farlo con una delle figure più logorate della letteratura di genere: un commissario. Cominciai a scrivere senza sapere chi fosse questo sconosciuto Bordelli, senza sapere chi sarebbe stato ucciso, e senza sapere nulla del colpevole e del suo movente. Dopo qualche pagina ho visto il commissario Bordelli salire sopra un Maggiolino, e ho capito che mi trovavo negli anni Sessanta. La cosa mi è piaciuta, si trattava di ricostruire un’epoca con i suoi ritmi e la sua mentalità. E in più mi ha dato modo di trasferire i racconti di guerra di mio padre nella memoria del commissario.


4 commenti:

AngoloNero ha detto...

Era da un po' che volevo dirtelo: complimenti per le foto, sono splendide :)

SenzaUnaDestinazione ha detto...

Grazie Ale! Speriamo che arrivi in fretta la primavera con un po' di fiorellini qua e là a fare da sfondo... :-)

paolo ciampi ha detto...

che bello questo blog... comincio a seguirti, a presto paolo

SenzaUnaDestinazione ha detto...

Grazie Paolo!
A presto
P.