domenica 26 gennaio 2014

Buone come il pane


Sono idee, ancora prima di essere ricette. In tutto novanta. Servono a preparare qualcosa di utile e buono, ma soprattutto a evitare che il pane comprato in eccedenza, finisca in pattumiera. L'idea è venuta a chi ogni giorno ottimizza sprechi e avanzi per trasformarli in risorse, e da anni cerca di rendere sempre più diffusa questa mentalità. Il ricettario Buone come il pane, raccoglie le ricette inviate all'associazione comasca La Stecca dai partecipanti al concorso online, dedicato al riciclo del pane, ma l'idea nasce dall'amicizia con il Banco Alimentare della Lombardia. Il libro, curato da Monica Molteni - 12 euro per 151 pagine, edito da Società Cooperativa Editoriale Lariana - è organizzato in due sezioni: ricette dolci e ricette salate. Tra queste, compaiono anche quelle di alcuni chef di celebri ristoranti comaschi, una ricetta della Mensa del Povero Vincenziana, qualche contributo di blogger, le idee degli studenti del Centro di Formazione Professionale di Como e dell'Associazione Panificatori Comaschi. Le foto in bianco e nero che arricchiscono il libro, sono di Alessandro Saletta, appositamente realizzate nel laboratorio artigiano di Frank Metzger, a Capiago Intimiano. Dettaglio, non ultimo, il ricavato delle vendite verrà utilizzato a favore delle strutture assistenziali che si occupano di garantire pasti ai senzatetto. 
In sottofondo questa  



domenica 19 gennaio 2014

Cucina a domicilio (per chi ha voglia di imparare)

L'idea è nata così: sei amici e una passione comune. Una partenza fondamentalmente banale. Invece il risultato è stato entusiasmante. Un corso di cucina a domicilio che si è trasformato in una festa. Dopo anni di corsi in scuole alberghiere, negozi di casalinghi, festival e ogni genere di sede in cui si esercita l'attitudine culinaria, le criticità hanno iniziato a farsi sentire: temi ripetitivi, costi spesso elevatissimi, orari e giorni impossibili da frequentare. Così abbiamo deciso di portarci la chef a casa e di decidere cosa doveva insegnarci, a che ora e quale giorno. Con una sana divisione delle spese e una delle nostre cucine messe di volta in volta a disposizione.

Il sabato pomeriggio, due ore di piena didattica che sfociano in un aperitivo in cui gli amici - altri e tanti - trasfomano la lezione in una festa. Ottime bottiglie per accompagnare i finger fodd e una regola chiara a tutti: non avanzare nulla.
Abbiamo iniziato così, nella mia cucina bianca, con Federica Camperi di Incomincia per C e quattro divertentissime ricette a tema: "cosa inventarsi con un petto di pollo". Con il pollo cotto senza fuoco sono nati i bicchierini con crema di patate e pop corn di pollo, e la Caesar's salad invernale. Per completare, minipes di pollo e carciofi avvolte in pasta brisè, e mini hamburger di pollo con bacon croccante. Panini rigorosamente home made.
Il risultato è qui sotto, tutto da vedere. Alcune foto sono mie, altre - le più belle - di Fabrizio Galli.
In sottofondo questa.







giovedì 28 luglio 2011

Piero Colaprico, Le cene eleganti


Monza, Villa Reale
Una Ruby-Rubacuori raccontata con passo narrativo, come se fosse la protagonista di un romanzo metropolitano che, nella sua verità assoluta, mostra la forzatura e la fatica del voler vivere in altri mondi. I verbali delle Volanti scandiscono ogni momento della sua marcia verso Arcore, luogo fastoso e claustrofobico dominato dalla povertà umana di una corte dei miracoli elegante, dalle ambizioni bulimiche catapultate verso il denaro e l'ingordigia. Il tutto, il tanto e il subito. L'incapacità di darsi un limite. Sopra ogni cosa "Lui", che chiude questa inchiesta dagli eccessi favoleschi, vissuta da dentro e ricostruita con l'enfasi di chi sa raccontare le cronache cucite sulla pelle di chi le vive.
Piero Colaprico, Le cene eleganti (Feltrinelli, 250 pagg., 15 euro). 


venerdì 22 luglio 2011

Esmahan Aykol, Appartamento a Istanbul



L’energia, prima di tutto. E’ l’immagine che rimane di lei, sopra ogni cosa. Quel suo vagare quasi disordinato eppure deciso, come se non fosse importante avere una meta precisa, ma solo muoversi. Uscire a fumare una sigaretta, cercare un ristorante senza accorgersi che sta lì di fianco, e che tutti sono già al tavolo. Di Esmahan Aykol rimane un senso di simpatia e divertimento, la stessa gradevolezza istantanea che trasferisce nella sua scrittura. In Hotel Bosforo e Appartamento a Istanbul (pagg. 319, 14 euro), i suoi  due romanzi pubblicati in Italia da Sellerio, in attesa della serie già tradotta in altre lingue, non racconta storie facili: scivola in mezzo alla criminalità organizzata, ai rapporti internazionali tra polizie chiamate a indagare su uno stesso caso, si sposta verso reati difficili da trattare e da accettare. Mostra la naturalezza di una società dove la corruzione viene intesa come atto di generosità e gentilezza.  Affronta, con decisione, la condizione della donna nel suo paese, la Turchia. Eppure non ci sono mai pesantezza, volontà di complicare le cose, intralcio delle percezioni. C’è solo la voglia di raccontare, descrivere personaggi con antipatie e simpatie, far entrare in scena un poliziotto bello, bellissimo, per poi accorgersi che quella Kati Hirschel che indaga nei suoi libri, mai e poi mai si sarebbe potuta innamorare di un uomo con la divisa e la pistola. E quindi concedersi il piacere di cacciarlo fuori dalle pagine senza ripensamenti. Una decisione che Esmahan ha preso con particolare divertimento, diffidente e quasi ostile a qualsiasi ingerenza dei poteri nelle esistenze di chi un paese lo fa partendo dal basso. Combattiva e pronta a prendere posizione davanti a chiunque si faccia rappresentante delle ipocrisie e mistificazioni di chi finge che tutto stia andando per il verso giusto. Della finzione che, tra i primi problemi da risolvere, in un paese come la Turchia che ha abbandonato l'idea di essere Europa, ci sia la gestione interna dell’esercito, e non un’uguaglianza di diritti che ancora si fa attendere. La donna, nella narrazione della Aykol, ha forzatamente un ruolo centrale: capace di volare alto rispetto a qualsiasi ruolo marginale, di andare avanti da sé, di ignorare le allusioni e le frasi fatte, la subordinazione implicita in ogni gesto maschile, anche nei tentativi di seduzione e galanteria. La sua autonomia passa soprattutto attraverso la consapevolezza politica e sociale, la capacità di tenere le distanze giuste rispetto a ciò che non condivide, o che le viene imposto. L’ironia è un altro passaggio fondamentale: nei personaggi c’è sempre un’ombra di rocambolesco, di fatalista e di illusorio, che allunga le distanze rispetto all’Occidente. Raccontare il contrasto tra turchi e tedeschi è inevitabile per chi, come lei, è vissuto tra Istanbul e Berlino. Il Bosforo caotico, inquinato, chiassoso e carico di pregiudizi in cui Kati-Esmahan si muove frenetica, è il luogo dove ci si sente sempre a casa, dove si ragiona nella giusta direzione e dove, concedendo un po’ di bontà a se stessi, si comprendono gli altri, qualunque sia la loro provenienza. Anche nelle distanze incolmabili che separano polizia e criminali, amici veri e banali figure di passaggio.


domenica 12 giugno 2011

Procedere


Si intitola Procedere, poche righe illustrate da una monotipia di Miss.Goffetown Qb/Fulvia Monguzzi, artista che amo molto e che ha interpretato il pensiero che sta nella pagina precedente: il tentativo zoppicante di andare avanti in un percorso, e di trovare una direzione lineare. Lo abbiamo realizzato assieme, a Osnago, nella casa-laboratorio di Alberto Casiraghy, "editore che sforna libri in giornata". Io allineando i caratteri in piombo fino a formare la frase da stampare su carta tedesca, Fulvia intervenendo graficamente sulla copertina dopo aver inserito le sue trenta monotipie. Questo Pulcinoelefante, fa parte di una serie speciale di otto titoli, realizzato ognuno in trenta copie, in occasione della mostra inaugurata ieri allo Spazio Libri Laboratorio La Cornice di Cantù.
Un'idea nata lo scorso autunno, a cui hanno partecipato Corrado Levi e Alvaro Molteni / Pietro Testori e Valerio Gaeti / Eli Colombo e Battista Luraschi / Chiara Giussani e Marzio Porro / Giampaolo Mascheroni e Davide Cerati / Peppo Peduzzi e Battista Luraschi / Elisabetta Bucciarelli e Silvia Levenson. Artisti, poeti e amici che frequentano la libreria-galleria d'arte di Cantù.
Di questi libri delicati e rari come pezzi d'arte, ormai oltre cinquemila titoli che formano il catalogo delle edizioni Pulcinoelefante, avevo parlato qui