Contaminazioni di calligrafie, incroci di scritture, ordine e disordine, reminescenza con il suo catapultarsi all'indietro in un momento, un periodo, una sensazione. Una frase, un numero di telefono, un appuntamento, nomi nomi nomi, un appunto, un'idea che magari non prenderà mai forma ed esisterà solo in quel momento. Il titolo di un libro, una musica che si vuole riascoltare, un bel momento, un paesaggio visto o sognato. Le cose da fare che si dimenticano.
I libri letti, i concerti, gli appuntamenti vissuti e quelli saltati, oggi ci siamo visti o non ci siamo visti, i ristoranti e i giorni, i posti da visitare, gli acquisti, le mostre, le liste. I pensieri messi lì per paura che scappino. Le frasi belle, i ritagli di giornale.
Le cose importanti e quelle dimenticate. Anni di una professione in migliaia di appunti, la vita di centinaia di persone in decine di taccuini.
Regalati, donati, ricevuti, acquistati, ritrovati. Quelli persi, con dispiacere e sgomento. Taccuini bellissimi, banali, discreti, comodi e scomodi, lunghi da terminare, righe o quadretti, tutto bianco. Taccuini troppo preziosi per scriverci, per contaminarli, per consumarli. I piccolissimi, quelli famosi, quelli artigianali, quelli delle serie speciali, i casuali, quelli troppo cari che alla fine compri lo stesso, quelli doppi e i tuoi preferiti, i Moleskine di tutti i colori.
Ecco i perché di una mania.
Classicissimi: Moleskine
Semplici e comodi: Legami
Divertenti: Lem Art
Di carta ecologica: Alfabet
Ricercati: Rossi 1931
Lavorati a mano: Arcadia
Con elastico: Ciak
Colorati: Campo Marzio
Con spunti dall'arte: Kaos
In viaggio col taccuino, il blog
11 commenti:
Bellissimo!
Ogni anno nel mese di agosto quando sta per iniziare il nuovo anno scolastico, mi regalo - così come un mazzo di fiori - una nuova ventina di taccuini di vari colori e misure. Quello che poi veramente viene usato rimane, comunque, sempre il Moleskin pocket a righe, nero con la copertina rigida.
Il taccuino dei taccuini, il primo amore mai superato... concordo
Ne ho una marea, iniziati, finiti, lasciati a metà... Bellissimo ritrovarli dopo anni e rileggere quello che c'è scritto :)
Certo, poi c'è tutto il capitolo dei taccuini vecchi e del posto dove conservarli...
io sul mio taccuino segno tutto... numeri di telefono, appuntamenti, indirizzi... e poi...poi... lo perdo...perdo tutto insieme in una borsa, in un cassetto.... e quando lo ritrovo con pazienza e precisione ricopio tutto su una nuova agendina (rigorosamente Moleskine, sarà un vezzo, ma è la migliore) su un nuovo taccuino... e così città e momenti di vita si sovrappongono e convivono....
Paola,bellissimo il blog di Simo Capecchi, in viaggio con il taccuino...
Penso che il taccuino sia qualcosa di infinito...
Quando ne finisco uno segno sulla prima pagina la data di inizio e quella di fine. Mi piace quando a distanza di anni le pagine diventano gialle. Nel caso "Moleskine" quando apri a distanza di anni la tasca a soffietto all'interno ci trovi cose completamente dimenticate.
E le parole del passato poi, a quindici anni ero davvero così?
sono anch'io un taccuinomane, ma non quanto vorrei: passare qualche ora in giro disegnando sul taccuino è un piacere al quale posso accedere raramente (vitaccia da essere umano occidentale...).
Simo Capecchi è una grande, ha fatto e sta facendo un lavoro bello e importante.
Umberto
E il blog è molto bello....
sono molto ricco anch'io... di taccuini iniziati, a metà e rigorosamente mai finiti... prima o poi li rileggerò tutti, chissà che ne esce
Ciao tutti!
Sono Sabrina e scrivo da Genova.
Anch'io sono una grande consumatrice di taccuini ma i miei preferiti sono gli Stifflexible della Mazzuoli.
Sono fantastici e li colleziono tutti. Una nota di merito la nuova collezione con le mitiche fotografie di Oliviero Toscani! Da nn perdere!
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