domenica 25 gennaio 2009

Donne o femmine?



SenzaUnaDestinazione nel riflesso

Viaggio a quasi trecento all'ora, stordimento a tratti, linea telefonica che cade, posti caldi e comodi, biglietti cari, sessanta minuti da Milano a Bologna. Alta velocità che ti porta verso una giornata full, verso una bulimia di cose e di vissuti che dura dodici ore. Neve a fiocchi grossi come non se ne vedevano da anni. Arte Fiera e arte tantissima, cose da fotografare perché si vedono al volo, o perché sorprendono, perché non capisci se sono davvero arte o cosa, se nella memoria hai qualcosa di simile o solo il desiderio di vedere un'immagine così, prima o poi. La capacità di divertire confine tra l'arte che emoziona, e quella che si vende ma poi si dimentica. Pioggia al posto dei fiocchi bianchi, pioggia sottile che ti aggredisce umida dai piedi, si aggrappa alla spina dorsale e ti fa accortocciare, raffreddata e impotente nel tuo cappotto. Dentro e fuori i portici, un'osteria nel vecchio mercato che si è guadagnata spazio nel libro di un amico, un bicchiere di Pinot Nero, grande rosso tra i rossi che si amano d'inverno. Salumi e tartine, niente maionese che ho fatto indigestione da piccola, una mini-sacher che potresti mangiarne mille e stare sempre bene. Librerie bolognesi: una dopo l'altra, perché questa città ne ha tante di librerie, tante gente che entra e che esce, che compra, che ci fa un giro, che riesce a farle vivere, e anche tu come loro te ne vai con libri nuovi e taccuini. Poi Femmina alla Trame, una vera libraia, prima non viene nessuno e poi arrivano tutti. Nomi che finalmente diventano volti dopo anni, mani che si stringono, sorrisi calorosi e un bottino di piacevole umanità anche oggi. Sala piena, domande belle, ogni volta un nuovo modo di sentir raccontare un libro letto e riletto, due amici che lo presentano con affetto e grande sensibilità. Pubblico di gente che legge, che interviene facendo riflettere anche te che eri lì in un angolino. Donne o femmine? Quale differenza? Cosa ci piace davvero? Olga è più donna o più femmina? E noi cosa siamo oggi, femmine o donne? Cosa ci rimane tra la paura della ruga sul collo, della 42 che mi sento già grassa, il terrore del velinismo, la tv del "funziona tutto a meraviglia-vogliamoci bene", le conquiste del femminismo bruciate dalla sesta taglia del Grande Fratello che avanza veloce nella popolarità, mentre la altre femminil-carriere arrancano da sempre? Da cosa dobbiamo difenderci davvero? Il dubbio è sempre più grande, forse è un po' paura, quando ti guardi intorno, quando le vedi emulare felici e raggianti quello che tu detesti, dare corda agli emissari di un regno di finti buoni, pusher su commissione di un futuro fatto di contentini... E tu - donna o femmina ancora non si sa - cosa fai mentre ti guardi attorno? Le ami tutte lo stesso perché in fondo non si è diverse, oppure ti senti sempre più sola nel cercare ad ogni costo e non trovare un senso delle cose - di quelle cose come dignità, autoaffermazione, coraggio... - che dovrebbero stare al primo posto per tutte, donne o femmine che siano?

Una lezione di stile, da lei.
Qualche pensiero per lei, lei e lei


Arte Fiera Bologna






Arte Fiera Bologna, il più importante mercato italiano di arte internazionale.
Qualcosa di un tanto (sorprendente, divertente, nuovo, banale, surreale....) visto lì.



venerdì 23 gennaio 2009

Marco Brenna, Con gli occhi


Marco Brenna
Con gli occhi
Pittura all'acqua, 80x100, 2003

Omaggio a Jean-Michel Basquiat, al suo sguardo, alla sua arte. Anche qui.


mercoledì 21 gennaio 2009

Patrizia Valduga, Quartine


Di quel poco che resta di quel fuoco
resta l'amore quando non si fa
che soffre troppo del suo troppo poco,
però profuma di felicità.

Patrizia Valduga, Quartine. Seconda centuria 
(Einaudi, Collezione di poesia, 2001)

Questa è forse la più bella, sicuramente la più densa di passione.
Grazie E. per questo regalo.

Niente musica, basta il suo silenzio evocato nella lettura.


venerdì 16 gennaio 2009

In poche pagine, con pochi soldi

Poche pagine e un prezzo simbolico, tra i 2.50 e i 4 euro, per invogliare alla lettura "fuggendo dalla fobia del libro spesso". Con questo obiettivo la casa editrice Giovane Holden di Viareggio ha inaugurato il progetto "Leggi spesso? Leggi sottile", per il quale sta cercando testi brevi da pubblicare senza alcun costo a carico dell'autore. Un'idea che si fonda, oltre allo spunto creativo in sé, anche sul risultato di un'indagine Istat del 2006, secondo la quale 20 milioni e 300 mila italiani non avevano letto nemmeno un libro nei dodici mesi precedenti all'intervista. Tra le motivazioni principali, c'era la mancanza di tempo libero e la stanchezza dopo aver lavorato o studiato. E da qui la fobia per il libro da centinaia di pagine. Quindi per la Holden saggi, racconti, poesie o ricette racchiusi in 32 pagine al massimo, con la speranza di scoprire qualche nuovo autore da poter lanciare.

Qualcosa di meritevole in circolazione c'è già, libri brevi con storie che si consumano in fretta ma che valgono la lettura, saggi e classici di poche pagine e con un prezzo di copertina popolare.
Ecco il mio piccolo elenco.

Stazione centrale di Milano, un senzatetto, mille euro donati da uno sconosciuto e una buona dose di ironia. Giorgio Mascitelli, Piove sempre sul bagnato (Coniglio editore, 61 pagg., 5 euro).

La scuola italiana raccontata da un professore precario, che da anni sfida graduatorie e posto fisso. Dal surreale al tuttovero dell'epoca Gelmini secondo lo scrittore Cosimo Argentina in Beata ignoranza (Fandango, 96 pagg., 8 euro)

Un grande classico, una delle carrellate davvero imperdibili della narrativa: i tanti modi di morire, anzi, di uccidere, gustosamente elencati da Max Aub in Delitti esemplari (Sellerio, 72 pagg. 6 euro)

Fa parte della piccola e fulminante collana PerdisaPop Il ragazzo dai capelli rossi di Piergiorgio Di Cara (Perdisa, pagg. 120, 9 euro), un western-noir popolato di buoni e cattivi, dal ritmo veloce dallo stile nuovo che si legge con grande piacere.

Altra ottima collana che ha caratterizzato le uscite degli ultimi mesi: i noir di ecomafia di Verdenero. Due schiavitù a confronto, quella della raccolta dei pomodori in Puglia e lo sfruttamento più degradante della prostituzione. Un intreccio di storie e di scrittura in Bloody Mary di Leonardo Gori e Marco Vichi (Edizioni Ambiente, 213 pagg. 10 euro)

Pochi testi rarefatti, una lettura gradevole e lo spessore inarrivabile di una delle voci più grandi del Novecento: "Ghiaccio. Scintillate arresto. Condensazione pura. Acqua ferma". E' Marguerite Yourcenar in Scritto in giardino (Il Melangolo, 27 pagg., 5 euro).

Un personaggio pre-maigretiano, capelli rossi e timidezza ostentata, un'indagine difficile per il predecessore del grande investigatore francese, una storia in cui non mancano mai le belle donne. Un bel racconto di Georges Simenon, La pazza di Itteville, che Adelphi pubblica in un'economica da 82 pagg. e 5.50 euro.

Due librini per ridere, puntata prima e seguente, che sembrano inventati nella loro follia e che invece - ci garantiscono - sono verissimi. Per raccontare le assurdità delle richieste fatte dai clienti delle librerie, non è bastato Il fu Mattia Bazar: è servito anche il suo seguito, Il buio oltre le seppie (Orme editori, ognuno 110 pagg. per 5 euro).

Infine altre due chicche, scoperte con ricerche puntigliose sugli scaffali delle librerie. Un po' di tempo per spulciare in mezzo ai grossi titoli ed ecco qui Mangiami l'anima e poi sputala di Giovanna Furio, con una schizofrenica forse assassina che deve fare i conti con una delusione sentimentale. Oppure l'ispettore Liberovici, disturbato dalla vista del sangue e attratto dalle telecamere, la cui frase infelice diventa un cult e il titolo del racconto di Gero Mannella: Non gettate cadaveri dal finestrino (entrambi di Coniglio editore, 60 pagg. 5 euro).

Altri suggerimenti?

Per chi apprezza un buon acid jazz, eccolo qui.


mercoledì 14 gennaio 2009

Moises Santos, Cosmos


Moises Santos, Cosmos, acrilico su tela. 
Esposti al Bar Al teatro Erba (Co)


lunedì 12 gennaio 2009

Pellizza da Volpedo, Quarto Stato


Il premier: "La riforma della giustizia? La faremo anche da soli" - "Anm: con ddl sulle intercettazioni piu' difficile indagare su mafia e terrorismo" - "Onu, Scajola a Doha: il terrorismo si vince con la lotta alla povertà" - "Cinquecento sbarchi a Lampedusa. Centro di accoglienza al collasso: quasi 1500 extracomunitari. Il Viminale: saranno rimpatriati" - "Gaza, respinta la tregua Onu. Bambini un terzo delle vittime" - "Ucciso soldato Usa in Iraq, sono 4223 dall'inizio dell'invasione" - "Crisi del tessile: 520 in cassa integrazione alla Ratti di Como" - "Delocalizzazione meno conveniente: aziende in fuga da Cina e India" - Kenneth Rogoff, Harvard University "Grande depressione? Non è detto" - "Raddoppia la cassa integrazione in Italia. E' un boom a dicembre: +525%" - "Usa, disoccupati record, mai così tanti dal 1945. Persi 2,6 milioni di posti" - "Tre milioni di guai per Zapatero, in Spagna la disoccupazione più alta d'Europa" - "Alessandria: sì al declassamento per non rinunciare al lavoro. E l'impiegato diventa operaio" - "Conti pubblici, sale il deficit. Al 2,1 in nove mesi" - "Milano: stangata sugli affitti delle case popolari. Aumenti del 70 per cento per trentamila inquilini del Comune" -"Scendono i tassi che guidano i mutui. Ma i consumatori accusano le banche" - Zygmunt Bauman: "Noi tutti abbiamo smesso di credere alla capacità di giudizio delle banche e nelle loro promesse" - "Marks & Spencer annuncia il taglio di 1.230 posti di lavoro. Colpa delle vendite in picchiata nel terzo trimestre fiscale" - "Volvo, la casa automobilistica controllata da Ford: tagli a quasi cinquemila posti nella divisione auto, di cui 2.721 nella sola Svezia" -"Germania, l'economista Wolfgang Wiegard: nel 2009 a rischio impiego 700mila persone" -"Finanziamenti Findomestic. Ti regaliamo un tasso speciale: scopri la promozione credito per te" - "PrestitiOnline. Scegli tra le offerte di 15 banche. Nessuna garanzia richiesta" -"Finanziamenti 24h prestiti a dipendenti e pensionati fino a 60.000€. No autonomi" - "Si diffonde il Doga, yoga per il relax dei cani" - "Sarà un barboncino il first dog delle figlie di Obama" - "Basta porno, siamo Youtube" - "Yahoo incontri: 66274 single connessi in questo momento!" - "Anche un non vedente sull'Isola dei famosi" - "Una borsa da 80mila sterline per Victoria Beckham" - "Foto shock di Paris Hilton, per i fans è incubo anoressia" - "Perizoma o brasiliana, slip o culotte? Scegli da € 1,90" - "L'uomo scopre il "bikini": via i peli anche da lì. Successo in Inghilterra dei kit per la depilazione intima maschile" - "Contro la crisi, il blogger ci svela la ricetta per il detersivo fatto in casa" - "Lines Seta Ultra ti regala l'occasione della vita" - "Stangata sulle multe: aumentano del 4% gli importi delle contravvenzioni stradali. I comuni italiani alle prese con i mancati introiti causati dall’abolizione dell’Ici".
Fonti: Corriere della sera, Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Giorno, La Stampa, Rai News 24, Virgilio Notizie, 10 e 11 gennaio 2009.

La storia rincorre se stessa.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Quarto Stato, 1901 (Galleria d'arte moderna di Milano)

Ispirato a questo quadro il film di Bernardo Bertolucci, colonna sonora di Ennio Morricone


domenica 11 gennaio 2009

Daniel Spoerri

Daniel Spoerri, Eaten by; dame bleue au chien
(Expo Séville 1992)


martedì 6 gennaio 2009

Il complotto. Patrick Fogli e Il tempo infranto

Un accadimento alle cui spalle c'è una regia nascosta, qualcuno che lo ha causato con fini negativi, attento affinché non venga mai scoperto chi lo anima. Una centrale occulta, sconosciuta e difficile da rintracciare. Questo è il complotto, motore di fondamentali momenti storici - dalla Rivoluzione Francese all'assassinio di Kennedy - e anima stessa della narrazione. Nulla è più intrigante del raccontare una realtà che si muove su due piani, e dove solo il narratore onniscente può avere una visione di insieme. Tra gli esempi più illustri, I demoni di Fedor Dostoevskyij, rappresentazione di uno dei complotti più belli della letteratura mondiale, così come i romanzi di Walter Scott. Oggi il complotto romanzesco si muove tra i parametri del verosimile, da James Ellroy a Patrick Fogli, con il suo ultimo Il tempo infranto (Piemme, pagg. 655, 20 euro), opera globale sulla strage di Bologna e sui segreti mai venuti alla luce di un'Italia stretta tra terrorismo e massoneria, pericoli di colpi di Stato e impotenza delle Procure. Perché oggi il narratore, nel suo ruolo di interfaccia sociale, lega in un rapporto compiuto tutto ciò che la magistratura o l'autorità non riconducono a una prova processuale, a una dimostrazione giudiziaria. Il romanzo documentaristico va oltre questi limiti, e articola con una maggiore libertà ipotesi, sospetti, una comprensione di insieme che, come risultato immediato, spinge a non temere quello che accade. Perché il grande merito di questa narrativa che fa proprio un tentativo di analisi e spiegazione di ciò che sfugge alle cronache, è la capacità di scomporre la paura attraverso gli strumenti della spiegazione e della chiarezza, anche se rischia di far intravedere qualcosa di più grande, qualcos'altro da temere. "Quando ho iniziato a scrivere questo libro - spiega Patrick Fogli - sono partito da una domanda: se la realtà è quella che si vive o quella che ci si convince di vivere. Così ho aperto i faldoni, ho cercato il materiale e tentato di capirlo". Il tutto con la consapevolezza che il nostro è un paese di segreti, dove le risposte ufficiali "vagano come pallottole impazzite, lasciando il tempo che trovano". Il romanziere diventa così "dietrologo", fa controinformazione, stimola a ragionare su qualcosa che va oltre il narrato, ma che si ferma un passo prima rispetto alla scientificità della saggistica. "Il romanziere - prosegue Fogli - racconta qualcosa di riconoscibile che serve a ricostruire un quadro generale. In questo il complotto è divertente, inventato o legato a un dato reale che sia: serve a misurare se riesci a scatenare in chi ti legge le stesse domande che ti sei posto tu". Il 2 agosto 1980, quando esplose la bomba alla stazione della sua città, Patrick Fogli aveva 9 anni: "A Bologna abbiamo tutti una storia su quel giorno, su dove eravamo e cosa stavamo facendo, ma nessuno ha mai scritto un romanzo sulla strage. Eppure si è trattato del peggiore attentato di Stato in tempo di pace, ci sono state condanne ai servizi deviati. Chi ci ha governato, negli anni, ha lavorato per nascondere la verità, e il terrorismo è venuto a galla solo come pretesto politico". Ora la complessità di questo collage, prende una forma organica, logica e corale nel romanzo di Fogli.

Questa canzone, per forza.


sabato 3 gennaio 2009

Paolo Moretti, La cicogna che sconfisse l'aviaria

La storia dell'adozione di una bimba, che apre un mondo. Uno dei tanti mondi che vivono accanto a noi, che scorrono su binari paralleli e che si sfiorano di continuo, con il loro carico a volte così distante dal nostro quotidiano, eppure pieno di emozioni, di esperienze, di delusioni e di speranze continue. Questa è la storia dell'arrivo in Italia di una bimba deliziosa, Mehala (nome che in tamil significa grande felicità) che i genitori hanno potuto conoscere e stringere dopo due anni di attesa. Mesi in cui hanno dovuto fare i conti prima con le lungaggini di un paese, l'India, i cui tempi burocratici sono stravolgenti, e poi con un ulteriore disastro: lo tsunami. A raccontare questo viaggio in un mondo tanto complesso è Paolo Moretti, giornalista che ha debuttato nella narrativa con La cicogna che sconfisse l'aviaria (Infinito Edizioni, 96 pagg. 12 euro), un libro che sta a metà tra il raccontato e il documentaristico, rivolto e chi ha voglia di una bella storia, ma anche alle tante coppie che desiderano un bimbo e hanno scelto la difficile strada dell'adozione. Un volumetto che si legge in fretta, che lascia un sapore dolce tra le righe, e nella mente il suono della musica che scandisce le pagine. Un libro che piace al punto da essere già andato incontro alla sua prima ristampa.
Quando è come è nata l’idea o l’esigenza di raccontare in un libro la vostra storia dell’adozione di Mehala?
La Cicogna, in realtà, non nasce come un libro. Lo è diventato solo dopo. L'esigenza di raccontare la storia nostra e di Mehala è nata dal voler conservare, giorno dopo giorno, la miriade di emozioni che ti accompagnano nel percorso adottivo. Per non perdere per strada le sensazioni, i sapori, i sentimenti che a ogni passo provavamo. Un bisogno di ricordare, ma anche di lasciare una testimonianza di quelle emozioni a nostra figlia. Solo verso la fine, rileggendo quanto scritto, ci si è resi conto che avrebbe potuto diventare un libro.
Che cosa vorresti trasmettere in chi ti legge?
Fiducia e speranza in chi decide di intraprendere la via dell'adozione, emozioni a tutti. Inoltre ho la speranza che il libro contribuisca ad aumentare anche in chi non ha mai affrontato un percorso adottivo la conoscenza, per ora decisamente scarsa, di cosa davvero è l'adozione. E di quali bisogni, sogni, gioie e dolori vivono i bimbi adottivi.
Quali sono state le conseguenze più gratificanti che ti ha dato questo libro?
Ricevere mail di persone che non avevo mai conosciuto che mi testimoniavano le loro sensazioni nel leggere il libro. E' stato importante. E poi, ovviamente, la gioia di mia figlia quando parla del "libro della Cicogna", ovvero del suo libro.
Tu ora sei impegnato in un progetto per favorire il dialogo tra Italia e India nel campo della adozioni internazionali. Quali sono le difficoltà principali da abbattere?
L'Associazione Mehala, di cui faccio parte, ha tre obiettivi principali: quello di trovare una famiglia ai tanti bambini orfani, non solo indiani, quello di finanziare progetti che prevengano la piaga dell'abbandono e infine quello di informare e di aiutare le famiglie in Italia. Forse le difficoltà maggiori le incontriamo proprio su questo ultimo tema: siamo sempre portati a pensare che i problemi da affrontare siano altrove e di altri, e invece è proprio dietro la porta del vicino di casa che si nascondono i drammi. C'è una realtà, purtroppo nascosta, in cui famiglie intere soffrono, faticano. E in cui i bambini rischiano di vedersi negata la loro infanzia. I loro sogni.

Accompagnano la lettura, tra gli altri, Bruce Springsteen, Led Zeppelin, e Modena City Ramblers


venerdì 2 gennaio 2009

Potere della coerenza

Pioppi odia la neve, non ha un paio di doposci e se li deve far prestare, idem con giacca a vento e cappello con orecchie, soffre molto il freddo e quando lo strato bianco supera il centimetro le matura la sensazione di non poter scappare da nessuna parte. Infatti tra il 31 dicembre 2008 e il 1° gennaio 2009 era qui.

Vantaggi: fuori freddo e dentro caldo, Cà del Bosco rosé per il brindisi, nuovi taccuini, risate delle veline, un'atmosfera bella da ricordare, un bel modo di iniziare l'anno.

Un libro: Neve, di Maxence Fermine. Una piccola favola
Una canzone: Michael Bublé (grazie M. per la consulenza)