Leggere Teresa Solana è divertente. In Scorciatoia per il paradiso (Sellerio, 350 pagg., 14 euro) ci si perde in una quantità di personaggi surreali ma allo stesso tempo molto reali, prodotto di disperazioni tenute sotto controllo o di cialtronismi che hanno raggiunto livelli professionali notevoli. L’omicidio di Marina Dolç, scrittrice di romanzi rosa dalle poche qualità e dai molti successi (ogni mondo editoriale ha le sue…) scatena una caccia all’omicida che incrocia numerosi piani esistenziali, e obbliga a mettere in scena una sequenza di vittime del caso, di cui la Solana è bravissima ideatrice. La situazione iniziale è classica ed evoca inevitabilmente Agatha Christie: il delitto nella stanza chiusa di un hotel, con la fallimentare ricostruzione per stanare chi, tra i tanti ospiti della cerimonia di premiazione della vittima, si sarebbe potuto allontanare per quei pochi e fatali minuti. Si scopre subito che l’omicidio replica alla perfezione quello raccontato dalla Dolç nel suo nuovo libro, non ancora dato alle stampe, ma la suggestione di questa coincidenza viene tenuta perfettamente a bada e non monopolizza la trama. Dopo un poco convincente esordio della polizia barcellonese, che arresta il sospettato più facile e a portata di mano, l’indagine passa ai presunti fratelli e presunti investigatori Eduardo e Borja Masdéu. E’ l’occasione per raccontare un mondo – in questo caso quello editoriale e culturale catalano - che cerca sempre la via più breve per risolvere i problemi, che si gioca la maggior parte delle sue carte in rapporti umani fatti di apparenze, ma che non può fare a meno di essere spassoso e maldestro. Ci sono traduttori privi di talento e di quattrini, critici letterari invidiosi, agenti editoriali mossi solo dal denaro. Persino lo chef pluridecorato Ferran Adrià fa la sua comparsa ad una festa, dove lascerà il segno. In tutto questo l’unico che dimostra equilibrio mentale e buon senso è, per forza di cose, chi racconta in prima persona: Eduardo Masdéu, custode di piccoli segreti e testimone delle vite parallele di suo fratello.
1 commento:
Quanto bene può leggere una lettrice? E quanto bene scrivere? Ti stimo molto
Posta un commento