Il quotidiano Il Messaggero di oggi, dedica una delle pagine di Cultura alle Poesie dorsali, con un articolo di Leonardo Jattarelli che fa riferimento anche alla photogallery (in progress costante, con l'aggiunta delle foto man mano inviate) realizzata dai lettori di SenzaUnaDestinazione.
POESIA DORSALE
Dallo scaffale l'ispirazione
di Leonardo Jattarelli
SCEGLIETE voi una definizione: metalinguaggio poetico, gioco letterario carbonaro, montaggio cine-letterario, sms in carta e dorso... Sta di fatto che non solo nel web, ma anche e soprattutto nei circoli e nei caffè letterari, nelle case di pseudo o autentici intellettuali, artisti, scrittori, poeti ma anche a casa nostra (basta possedere uno scaffale con dei libri accatastati) impazza l’amore per la cosidetta “Poesia dorsale”. In epoca di sproloqui e vaneggiamenti “verticali” un po’ di sana costruzione linguistica, immaginifica, letteraria dorsale mancava proprio, sinceramente. Ed è forse per questo che la “poesia dorsale” sta assumendo oggi più che mai il valore di un rilassante momento di creatività intelligente.
L’art attack poetico si ottiene semplicemente mettendo l’uno sull’altro dei libri fino a formare, con i titoli dei libri stessi, un verso, un pensiero, un motto, una frase compiuta, un avvertimento, un omaggio d’amore, una minaccia al veleno... Tutto qui? Sì. E non è affatto poco. Perché questa invenzione “casual” racchiude molti significati e un valore: l’amore per i libri, innanzitutto. Che viaggia, eccome, anche nella Rete.
Il nostro percorso è iniziato da un interessantissimo blog, curato da Paola Pioppi, senzaunadestinazione.blogspot.com, dove esiste una vera e propria gallery riservata alla poesia dorsale. Da lì siamo arrivati al sito ufficiale: tre giovani, affascinati da questa sorta di puzzle letterario, Silvano Belloni che fa il graphic designer e il fotografo; Antonella Ottolina, giornalista e scrittrice e Chiara Corio, photo editor, hanno dato vita a poesiadorsale.it dove si spiega il tutto e si mostrano le creazioni fotografiche: «Il nome l’abbiamo inventato noi - spiega la Ottolina - e abbiamo cercato di strutturare in un sito questa espressione letteraria che, in qualche modo, anche per gli autori dei libri esposti rappresenta una ulteriore vetrina. E chissà che in futuro, attraverso una simile costruzione, anche le case editrici possano segnalare le loro nuove uscite». Tanti gli autori gettonati, tra i quali spiccano, nella hit, Andrea Camilleri e il sommo Platone.
“Da quando/ Sei parte di me/Io e te soltanto/Non riesco più a camminare/Dì a qualcuno che io sono qui/Vorrei urlare/Senza voce/Prima che passi la poesia/. Eccolo un bellissimo esempio di poesia dorsale ottenuto concatenando i dorsi dei libri di Camilla Carrara, Raffaella Bedini, Stefano Aroldi, Silvia Giorgi, Barbara Malagotti, Monica Marghetti, Indro Montanelli e Fiorella Ferruzzi. Ed eccone altri due (ci siamo divertiti a farli noi n.d.r.): Se stasera siamo qui/ Facciamo un gioco/Senza pudore. Rispettivamente affastellati i romanzi di Catherine Dunne, Emmanuel Carrère e Irvine Walsh. Oppure, unendo le opere di Marthe Blau, Patrick McGrath, Susan Minot, Yukio Mishima e Catherine Barry ecco il risultato: Nelle sue mani/Follia/Rapimento/Sete d’amore/Mai più sola.
I comandamenti della “poesia dorsale” sono essenzialmente due: «Il primo è che i libri devono essere fisicamente presenti - spiegano sempre i tre creativi - perché a mettere in fila titoli presi da cataloghi è capace qualsiasi computer. Secondo comandamento: la poesia dorsale nasce da uno spunto visivo, quindi va scattata una foto che resta la testimone unica della propria creazione».
Anche da un punto di vista sociologico, l’ “art-attack” letterario suscita interesse. Il professor Paolo De Nardis, ordinario di Sociologia presso l’Università ”La Sapienza” di Roma, non ha dubbi: «In un momento in cui la creatività non prende piede e il futuro è ancora una notte senza stelle - ci dice De Nardis - questo “gioco” letterario non è esperimento da poco. Si tratta di un nuovo mosaico che però non rinuncia al passato e rappresenta un esercizio mentale importante. Insomma, una ginnastica creativa che si arricchisce di una vestizione estetica». Ma la poesia dorsale può definirsi arte? «Io direi che si tratta di un appassionante gioco da vecchio topo di biblioteca, con un suo valore pedagogico e culturale: il gusto del libro come oggetto e come contenuto. E non è affatto poco, oggi».
Così c’è chi è già entrato nel guiness dei primati: esiste infatti una poesia costruita con 59 dorsi e un’altra addirittura con un grattacielo di 78 libri. Dal web alle mostre itineranti: tra le altre, fino all’1 agosto a Lugano è possibile seguire una galleria fotografica di poesia dorsale intitolata “Visivamente poetici in nome dell’arte”.
5 commenti:
grandissima paola! meritatissima citazione!!!!! evvvvai!!! scusa ma a me la stampa fa ancora un certo effetto...
anche a me, nonostante tutto....
e allora ridiamo slancio alla fotogallery?
Brava Paola!
Ciao Paol Riottosa a ogni tipo di amore
sei entrato tu a invadere il mio silenzio
e non so dove tu abbia visto le mie carni
per desiderarle tanto.
E non so perché tu abbia avuto il mio corpo
per poi andartene
con il grido dell'ultima morte.
Se mi avessi strappato il cuore
o tolto l'unico arto che mi fa male
o scollato le mie giunture
non avrei sofferto tanto
come quando tu un giorno insperato
mi hai tolto la pelle dell'anima.
Alda Merini
Cara Paola :-) Ciao :-)
Complimenti, una Sperimetazione artistica per valutare anche la Poesia ....
baci e abbracci :-)
Posta un commento