Luigina Mortari, Aver cura di sé (Bruno Mondadori, 158 pagg., 15 euro)
Dare senso al tempo della nostra esistenza non è una cosa scontata. Si può imparare strada facendo, oppure mai, accettando di essere spettatori del proprio vivere. Il concetto della "cura di sé" su cui ragiona Luigina Mortari, docente di Pedagogia a Bergamo, parte dal recupero dei testi classici, in alcuni passaggi atemporali, la cui riflessione rimane fondamentale, per concentrarsi sul concetto educativo dell'attenzione all'esistenza. Quell'attenzione che trasforma il vivere in esistere, e consente di dare forma al nostro tempo. Il testo sgombra il campo da alcuni luoghi comuni condizionanti, distingue tra autoreferenzialità (e quindi solitudine) e capacità di ragionare su di sé, che si affina attraverso il dialogo con altri, il confronto e l'acquisizione di differenti prospettive. Così una vita troppo ricca di atti impersonali, perché frutto di modi e dinamiche mentali decise altrove, diventa inautentica. La diffidenza verso la cura di sé, tuttavia, è il prodotto di una cultura che da sempre ha identificato l'attenzione verso se stessi con un atteggiamento egoistico e individualistico, e non in termini di accrescimento e capacità di coltivare le dinamiche relazionali.
Vilma Baricalla, Animali ed ecologia in una rilettura del mondo al femminile (Perdisa, 185 pagg., 15 euro)
Il criterio di fondo che riunisce questi otto saggi, redatti da docenti di varie discipline, è un parallelismo tra il femminile, l'ecologia e il mondo animale, dal punto di vista della comune discriminazione e subordinazione patite per secoli, in un'ottica quasi totalmente priva di senso di responsabilità e di cura. L'approfondimento dei temi varia, ma alcuni saggi sono decisamente un punto di partenza: non solo le argomentazioni introduttive della stessa curatrice, filosofa ambientale, e il suo intervento sulle configurazioni del femminile nel pensiero ecologico, ma anche il paradossale testa a testa tra "umanità e animalità" di Luisella Battaglia, docente di Bioetica, che indaga i motivi della paura e della presa di distanza storica e culturale dell'uomo dall'animale. Dinamiche mentali che si ripropongono rispetto alle donne, nel decretarne presunte inferiorità. Altro saggio notevole, è quello sulle caratteristiche dell'Ecofemminismo, esplorate da Silvana Castignone, docente di Filosofia: concezione che istituisce un parallelismo tra lo sfruttamento delle donne e quello della natura, con il fine di rivalutare le caratteristiche femminili troppo trascurate. Così, al punto di vista gerarchico che da sempre ha connotato la cultura occidentale, si oppone una visione del mondo e dei rapporti sociali trasversale, in cui ogni essere vivente ha un ruolo che non lo pone al di sopra o al di sotto degli altri, ma che si integra in concetto globale equilibrato.
Marina Valcarenghi, Senza te io non esisto. Dialogo sulla dipendenza amorosa (Rizzoli, 106 pagg., 8.20 euro)
I libri di Marina Valcarenghi sono sempre gradevoli e interessanti passeggiate introspettive, chiari nell'evidenziare una condizione e nell'analizzare i percorsi sommersi e comuni che conducono verso risultati psicologicamente simili. Anche questa immaginaria conversazione con una giovane interlocutrice, che ancora non distingue tra desiderio e bisogno, chiarisce le idee su una serie di autoinganni che le donne, più o meno inconsapevolmente, si trascinano nei rapporti sentimentali. Visioni condizionate dall'educazione, dagli schemi morali, dall'appartenenza a un contesto sociale forte, e che sfociano in un disequilibrio emotivo all'interno dei rapporti amorosi. Temi che la psicoterapeuta milanese aveva già in parte affrontato in L'aggressività femminile (qui l'intervista), ma che in questo saggio di agilissima lettura tornano più circoscritti a un tema preciso, quello della dipendenza emotiva nei rapporti di coppia.
1 commento:
carissima paola, sei instancabile e bravissima! Buon Natale!
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