venerdì 22 agosto 2008

Caos

A volte serve. Quando è solo una fase nella quale si inciampa, aiuta a spazzare via quello che all'improvviso appare superfluo senza dover affrontare, senza scegliere, senza ripulire. Produce stratificazione, sia mentale che di ciò che ci circonda, e poi chiarezza. Succede con le cose che nel disordine rimangono nascoste a lungo e che non puoi usare, o che addirittura non sapevi più di avere. Nel caos (concetto più mentale), o nel disordine (concetto più fisico, da toccare con mano) capisci di cosa puoi fare a meno. Vale per oggetti, persone, abitudini. Nel sacco dell'immondizia può finire tutto senza sentirne più la mancanza, ma prima ci deve essere l'invasione del disordine.
Questa è la considerazione spicciola, ma il caos è una cosa seria, che ci governa sempre e da sempre.
E' il buio primordiale, l'assenza di tutto che nella cultura greca ha preceduto la creazione del cosmo. In una litografia del 1950, dal titolo Ordine e caos, Escher contrappone nella natura del cosmo elementi illimitati (che nella teoria pitagorica corrispondono all'ordine e alla perfezione) ed elementi limitati (il male). La stessa corrispondenza varrebbe per impari e pari, uno e molteplice, destra e sinistra, maschio e femmina, quiete e movimento, retto e curvo, bene e male, quadrato e rettangolo, luce e buio.
Il caos è una teoria matematica, che studia le variazioni infinitesimali e l'imprevedibilità che determinano risultati diversi a partire da condizioni identiche: come la fiamma di un fiammifero, che segue evoluzioni sempre differenti. E' un'assenza totale di ordine, per la scienza classica e per definizione letterale. Concetto che si è però evoluto in una condizione retta da leggi non definibili, trasformando così il disordine in complessità, e svincolandolo dal suo valore negativo.
A parte quello "calmo" di Sandro Veronesi, "Caos" è lo spettacolo cult della compagnia milanese di teatro-danza Quelli di Grock: uno sguardo frenetico alla quotidianità, dove tutto si ripete all'infinito, elementare e sempre uguale a se stesso. Kaos è un film del 1986 dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, tratto da "Novelle per un anno" di Pirandello, cinque episodi tra cui "La giara", forse il più gustoso: eccolo qui, qui, qui e qui, tutto intero. Caos, per concludere, è la contrada di Agrigento in cui nacque Pirandello.


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