lunedì 11 maggio 2009

Olen Steinhauer, Il turista

Quattro anni fa lo avevo preso per caso: era il suo primo libro tradotto in italiano, e nel momento in cui sono arrivata all'ultima pagina ho deciso che era uno dei dieci migliori libri mai letti. Si intitolava Il ponte dei sospiri, edito da Neri Pozza e scritto da Olen Steinhauer, romanziere americano trapiantato a Budapest, che oggi ho avuto il grande piacere di conoscere e intervistare. Da pochi giorni è uscito un suo secondo romanzo, Il turista (Giano, pagg. 431, 18 euro), che mi ha fatto ritornare alla scrittura, allo stile e allo spessore di quel suo primo libro che ho tanto amato. Una spy story letteraria, una scrittura morbida e un esperimento ben riuscito come solo raramente accade a quegli scrittori che utilizzano il genere per superarlo, per rappresentare gli individui senza mistificazioni, i rapporti tra le persone nella loro verità più essenziale. Milo Weaver è il protagonista, una nuova figura rispetto a Emil Brod del precedente romanzo, che fu il primo di una serie di cinque non ancora tradotti. Milo è una ex spia, anzi, un "turista", figure estranee all'intelligence e con mansioni parallele rispetto ai servizi segreti ufficiali, invisibili eppure irrinunciabili, potenti più di chiunque altro. Viene richiamato in servizio per indagare su una sua collega, l'unica con cui abbia mai costruito un legame profondo.

Perché le spy story?
"Ho sempre amato lo spionaggio letterario, la capacità di combinare il genere con la qualità della scrittura, come in Le Carré. Ci sono elementi che mi affascinano, come il rapporto delle persone con la menzogna, e la possibilità di sviluppare questi aspetti a livelli altissimi. Rispetto al poliziesco, non devi conoscere la polizia e le sue procedure e amare quel mondo. Nello spionaggio puoi inventare, spaziare nel raccontare senza curarti delle tecniche o degli schemi. Inoltre io lo vivo come una metafora per esplorare i rapporti tra le persone, per indagare le relazioni umane. In questo libro c'è la storia di Milo con la moglie: lui è costretto a mentirle a causa del suo lavoro, mentre nel prossimo libro ribalterò la situazione. Nel creare le situazioni dei miei libri parto sempre da qualcosa di vero, e poi lo adatto alla trama, ma sempre mantenendo un'impronta reale. Per esempio qui c'è un accenno a un accadimento del Sudan: era una notizia che avevo letto su un giornale cinese che parlava di rivolte per destabilizzare il Governo in carica. Da questo ho tratto il personaggio di un estremista, figura marginale in Il turista".

A parte il protagonista, la spia nei tuoi libri è una figura umanamente negativa, in alcuni casi al limite della stupidità o del grossolano. Credi che sia così anche nella realtà?
"Ogni organizzazione ha al suo interno persone più o meno brillanti, e con intelligenze diverse. Quello che mi preme evidenziare è che le organizzazioni come la Cia non sono fatte da individui di una razza superiore, ma da persone come le altre. Spesso ciò che conta sono i loro drammi, dopo i quali vengono il lavoro e il bene comune. Un altro tema che mi affascina, e che attraverso la figura della spia riesco ad esplorare, è il doppio, la differenza tra la vita pubblica e privata. Io stesso, in quanto scrittore, devo decidere come dividermi tra la mia vita pubblica e quella privata, quali limiti porre a una e all'altra. E' un dilemma che mi lacera alla ricerca di un equilibrio. Così Emil Brod, il protagonista de Il ponte dei sospiri, mi assomiglia come persona, mentre Milo rappresenta le mie ossessioni".

Le tre figure femminili del romanzo hanno un impianto mentale molto maschile. E voluto o casuale?
"Sono tre donne ossessive, due nella carriera e la moglie di Milo nella tutela della figlia. Sono donne che devono combattere, ma credo che questa mancanza di femminilità sia una lettura tipicamente italiana. Negli Usa le donne sono molto casual, e in quanto americano io stesso non reputo importante la femminilità, ma piuttosto la praticità. Mia moglie è serba e in questo è molto diversa da me: c'è una grande differenza tra Usa ed Europa su questo tema. Credo che sia una questione culturale, o forse politica legata ad eliminare le disparità. Mia madre, che ha fatto propri i grandi temi del femminismo negli anni Settanta, ha influenzato molto la mia visione di questo concetto, al punto che pensavo che in Italia il femminismo non fosse mai esistito, perché vedevo donne molto attente al loro aspetto e alla cura di se stesse. Invece poi mi sono reso conto che, oltre alla piena consapevolezza dei temi di fondo, hanno una visione molto ampia del femminismo".

I diritti cinematografici del Turista sono stati acquistati dalla "Smokehouse Pictures" di George Clooney, che sarà il protagonista principale e il produttore del film.


5 commenti:

Barbara Baraldi ha detto...

Molto interessante. Mi piace l'idea dell'agente segreto come persona comune piuttosto che stereotipo invincibile!

SenzaUnaDestinazione ha detto...

Si, anche a me è piaciuta questa immagine. Comunque lui mi è piaciuto molto, sia dal punto di vista narrativo che umano.

John Z ha detto...

Era sulla mia lista di novità da acquistare, e spero che Nerogiano riprenda la serie dell'Europa dell'est iniziata con Il ponte dei sospiri - per chi fosse interessato, Steinhauer e alcuni suoi colleghi, anch'essi scrittori "nomadi" (ancora inediti in Italia, a quanto ne so) tengono un interessante blog a questo indirizzo

http://www.contemporary-nomad.com/

Giovanni

SenzaUnaDestinazione ha detto...

Guarda, da quello che ho inteso oggi credo che i quattro romanzi successivi a Il ponte dei sospiri potrebbero essere tradotti. Steinhauer diceva che il secondo e il terzo hanno come protagonisti due personaggi che nel primo romanzo compaiono marginalmente, quello successivo ha cinque protagonisti, anche questi pescati dalle precedenti storie della serie, e l'ultimo torna a Emil Brod.
Il turista ha invece un seguito in cui è la moglie di Milo che mente a lui, e non più viceversa.
Cmq chiedo qualche notizia in più sulle prossime pubblicazioni di Giano, che finora sta lavorando molto bene secondo me.
So che sono in arrivo Marc Pastor, e poi un altro Ledesma.
Bello il blog, grazie.

Disclaimer ha detto...

Grandisssssimeeeeeeeeee!